Danno ossidativo: cosa lo provoca e come prevenirlo

Il danno ossidativo è uno stato fisiologico negativo strettamente correlato alle malattie croniche e ne rappresenta un fattore davvero cruciale. Per poter agire tempestivamente e arginare queste patologie, occorre indagare in modo approfondito sulle vere e proprie cause del danno ossidativo: oggi voglio spiegarti in quale modo, grazie allo stile di vita corretto e a una dieta salutare, puoi affrontarlo e combatterlo. Oggi sono disponibili test metabolici di medicina funzionale quali l’analisi dei Perossidi Lipidici, che possono aiutare il professionista a valutare i livelli di stress ossidativo, personalizzare ulteriormente l’alimentazione e fare controlli periodici.

Stress e danno ossidativo

Lo stress ossidativo occorre quando si verifica uno squilibrio tra la produzione di radicali liberi e la capacità del corpo di neutralizzare i loro effetti dannosi grazie agli antiossidanti. A causa di questo stress, le cellule e i tessuti che non sono in grado di tenere il passo con la produzione di radicali liberi sono sottoposti a danno ossidativo.

Un radicale libero è una molecola particolarmente reattiva contenente un elettrone spaiato nel suo orbitale più esterno. Nel tentativo di riempire i loro orbitali parzialmente vuoti, i radicali liberi corrono intorno al corpo rubando elettroni da altri atomi nelle nostre cellule e tessuti. Questa frenesia ruba-elettroni danneggia ossidativamente le cellule, le proteine ​​e il DNA ed è riconosciuta come un fattore sottostante in molte malattie croniche, tra cui le malattie cardiovascolari, il diabete di tipo 2 e le malattie autoimmuni.

Cosa causa il danno ossidativo?

Per trattare i pazienti affetti da malattie croniche, è fondamentale affrontare il danno ossidativo e per fare ciò è necessario far fronte a numerosi fattori che sono in grado di avviare e propagare il danno ossidativo.

Siccome le nostre membrane cellulari sono composte principalmente da acidi grassi delicati la cui composizione è direttamente influenzata dal tipo di grassi che mangiamo, sappiamo che il consumo di acidi grassi omega-3 anti-infiammatori produce effetti benefici sulla struttura e sulla funzione della membrana cellulare. Al contrario, il consumo di grassi vegetali rancidi, principalmente derivati da oli vegetali industriali, compromette la salute delle membrane cellulari e promuove il danno ossidativo.

Questi oli vegetali industriali includono l’olio di colza, di soia e di arachidi e sono ricchi di acidi grassi polinsaturi omega-6 (PUFA). I PUFA Omega-6 sono delicati e molto suscettibili ai danni causati da fattori come il calore e la luce. Per questo motivo, quando durante il loro stesso processo produttivo questi oli vengono esposti al calore, ai metalli e ad altre sostanze chimiche, gli acidi grassi in essi contenuti vengono danneggiati producendo grassi “rancidi”. Inoltre, durante l’utilizzo in cucina e quindi durante il processo di cottura, gli oli vegetali vengono ulteriormente ossidati.

L’ossidazione dei grassi insaturi negli oli vegetali industriali termina nell’ossidazione dei lipidi (ALE), che rappresentano un rischio significativo per la salute umana e vengono assorbiti dall’intestino nel sistema circolatorio, attivando una risposta infiammatoria che genera composti tossici e che aumenta la permeabilità delle membrane cellulari compromettendone la funzione. Per di più, il processo ossidativo interessa anche le vitamine A, C ed E, e priva quindi l’organismo della sua riserva fondamentale di antiossidanti.

Nonostante questo, non tutti gli omega-6 sono da evitare, perché il problema principale è la loro manipolazione nel processo di produzione e di cottura, che li danneggia e favorisce l’infiammazione. I cibi freschi ad alto contenuto di omega-6, come il pollame, l’avocado e le noci, possono senz’altro essere parte di una dieta sana.

L’insufficienza di antiossidanti che proteggono le membrane cellulari, i lipidi, le cellule e i tessuti, promuove il danno ossidativo. L’assunzione di integratori antiossidanti non è sufficiente e anzi può causare danni: l’ideale è assumere queste sostanze in maniera naturale grazie ad una dieta alimentare completa e nutriente. Cerca quindi di assumere molta frutta e verdura colorata e carne proveniente da animali allevati al pascolo, per il ricco contenuto di antiossidanti naturali, vitamina E e altre sostanze benefiche.

Il fumo di sigaretta è nocivo, si sa, ma nonostante l’innumerevole numero di prove che dimostrano i notevoli effetti malsani del fumo, molte persone portano avanti questa pessima abitudine, sottoponendo il proprio organismo a stress ossidativo che genera grandi quantità di radicali liberi e riduce i livelli circolanti di antiossidanti.

Anche lo stress cronico non solo riduce la qualità della vita, ma promuove anche il danno ossidativo attraverso l’attivazione dell’asse Ipotalamo-Ipofisi-Surrene (HPA). Allo stesso modo, le modifiche del ritmo del sonno danneggiano i nostri ritmi circadiani aumentando lo stress ossidativo, come anche l’esposizione alla luce da LED prima di dormire. Uno stile di vita sedentario poi, è anch’esso in grado di aumentare lo stress ossidativo. Viceversa, un’attività fisica regolare ha un effetto benefico sul corpo: induce la produzione di radicali liberi a breve termine ma aumentaco ntemporanemanete la produzione di antiossidanti a lungo termine.

Purtroppo anche l’ambiente stesso al quale siamo esposti ogni giorno rappresenta una fonte significativa di stress ossidativo perché è ricco di tossine dannose. L’esposizione all’inquinamento atmosferico da particolato nelle aree urbane e le muffe e le bio-tossine negli edifici danneggiati dall’acqua favoriscono lo stress ossidativo esaurendo le riserve di antiossidanti. Anche la plastica e il BPA (Bisfenolo A, una sostanza chimica utilizzata per produrre plastiche e resine) sono in grado di causare un effetto tossico sui radicali liberi, così come i pesticidi e i metalli pesanti presenti nelle amalgame dentali, nell’aria, nel suolo e nell’apparato idrico e i residui degli insetticidi che si trovano su frutta e verdura coltivata.

Le infezioni che mettono a repentaglio la nostra salute aumentano il danno ossidativo: nel caso di infezioni orali, alcuni batteri provocano proprio questo effetto ed è il motivo per il quale la parodontite è collegata a varie malattie croniche.

Il sovraccarico di ferro nell’organismo a causa del suo effetto legato alla generazione di radicali liberi, è anch’esso associato allo sviluppo di diverse malattie croniche, tra cui diabete e malattie cardiovascolari.

Come prevenire il danno ossidativo?

È possibile adottare varie strategie dietetiche e uno stile di vita più sano per prevenire il danno ossidativo. Ecco un elenco di quello che puoi fare da subito:

  • elimina gli oli vegetali rancidi – meglio evitare i cibi confezionati ed eliminare olio di semi di girasole, soia, vinacciolo, mais o arachidi che potrebbero aver soggiornato molto a lungo nelle nostre dispense. Preferisci i condimenti a base di grassi naturali quali il burro o lardo al ristorante, oppure scegli l’olio extra vergine di oliva;
  • cerca anche di seguire una dieta ricca di antiossidanti e alimenti integrali, che aiutano a combattere lo stress ossidativo;
  • smetti di fumare, se ancora non l’hai fatto;
  • prova a ridurre lo stress utilizzando pratiche come la meditazione e lo yoga. Mantieni i tuoi ritmi sonno-veglia costanti ed evita la luce artificiale dei dispositivi elettronici prima di dormire;
  • cura subito le infezioni, soprattutto quelle croniche;
  • esercitati regolarmente, almeno 30 minuti quattro giorni a settimana, ma crea anche una tua routine quotidiana nella quale includere un po’ di movimento, per esempio facendo qualche passeggiata;
  • per migliorare il sovraccarico di ferro prova ad assumere curcumina e tè verde, due bevande assolutamente salutari;
  • prenditi cura del microbiota con un’alimentazione che lo mantenga sano;
  • Assumi probiotici a spora, che contengono ceppi produttori di antiossidanti che contrastano lo stress ossidativo.

 

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