Omocisteina bassa: è davvero così innocua come pensi?

Parlare di omocisteina bassa in maniera negativa è quasi una provocazione. Probabilmente associ il termine omocisteina a qualcosa di negativo e problematico, come i problemi cardiovascolari e la pressione sanguigna alta. Ci sono però alcuni aspetti che probabilmente non hai preso in considerazione.

omocisteina bassa

In questo articolo voglio spiegarti meglio cos’è l’omocisteina e cosa provoca in realtà un valore troppo basso, contrariamente a quello che hai sempre sentito dire, ovvero che il pericolo è solitamente rappresentato da livelli troppo alti. Infatti, molto spesso, i valori bassi di omocisteina non vengono considerati come un campanello d’allarme, ma io vorrei farti capire perché in realtà non dovresti scendere sotto a certi livelli.

Cos’è l’omocisteina

Si tratta essenzialmente di un aminoacido solforato, un prodotto del metabolismo (un atomo di zolfo, chimicamente parlando) che il corpo, tramite una trasformazione enzimatica, assorbe direttamente da alcuni alimenti. L’omocisteina è necessaria per aiutare a produrre alcune sostanze primarie nel nostro corpo: gli antiossidanti, il glutatione e i donatori di metile, SAMe. Essendo quindi un elemento importante per questi composti fondamentali nel nostro corpo, il livello di omocisteina deve essere equilibrato, né troppo alto né troppo basso.

I livelli di omocisteina si ricercano tramite l’analisi del sangue e molti medici, giustamente, sono soliti preoccuparsi a causa delle alte concentrazioni che sono solitamente associate alle malattie cardiovascolari, all’ictus e alla trombosi. Molto spesso, invece, nel caso contrario, ovvero per valori bassi, raramente pochi professionisti si affannano a preoccuparsi per riportare l’organismo in equilibrio all’interno di valori regolari.

Perché dovresti tenere sotto controllo l’omocisteina bassa?

Con l’omocisteina bassa, l’organismo non riesce più a produrre il glutatione, una sostanza costituita da tre aminoacidi in grado di proteggerci dai radicali liberi. Se il corpo non riesce più a produrre glutatione i nervi diventano particolarmente suscettibili all’ossidazione e possono subire danni.

omocisteina bassa

Purtroppo la ricerca non è ancora particolarmente approfondita e avanzata su questo argomento, tanto che spesso possono presentarsi equivoci e interpretazioni erronee in merito ai rischi che comporta avere l’omocisteina bassa. Sostanzialmente però quello che accade nell’organismo di queste persone è che si innesca una reazione di questo tipo: i valori dei radicali liberi salgono, quindi sale la richiesta di glutatione, di conseguenza aumenta l’utilizzo e ancor più la necessità dell’omocisteina specialmente nelle diete basse nei livelli di zolfo.

Ecco quindi che l’omocisteina bassa può chiaramente essere pericolosa per il tuo organismo, ma qual è il livello sotto il quale dovresti preoccuparti? Secondo alcune ricerche, valori intorno a 6 o 7 sono salutari e positivi per una diminuzione del rischio cardiovascolare. Se si scende al di sotto di questi livelli, però, decresce l’abilità di produrre i composti di cui è incaricata l’omocisteina.

Come migliorarne i tuoi valori di omocisteina

Puoi mettere in atto diverse strategie per aumentare i tuoi livelli di omocisteina e quindi regolarizzarli, partendo da un’attenta analisi delle tue abitudini e della tua dieta che grazie ad alcune consuetudini alimentari possono mettere a rischio i livelli di omocisteina nel tuo organismo e anche le risposte del tuo corpo:

  • Un basso apporto di proteine influisce negativamente sull’omocisteina: accertati di assumerne all’incirca almeno 1 grammo per ogni chilo di peso corporeo se non fai attività fisica e circa 2 grammi per le persone attive.

  • Anche il ridotto apporto di zolfo è in grado di influenzare i valori, perché senza lo zolfo l’omocisteina tende a disgregarsi per fornire al corpo la ancor più richiesta cisteina. La cisteina è molto importante per numerose reazioni all’interno dell’organismo e se i livelli sono troppo bassi, il corpo tende a disgregare anche il glutatione per produrre sempre più cisteina. In questo caso, quindi, calano i livelli dell’omocisteina ma anche del glutatione. Accertati dunque di assumere abbastanza verdure crocifere che contengono ottimi livelli di zolfo. Se non ottieni buoni risultati ingerendo alimenti contenenti zolfo potresti avere una carenza di molibdeno (un minerale necessario alla decomposizione dei solfiti che favorisce il metabolismo dei carboidrati e l’assimilazione dei grassi). Potrebbe quindi essere opportuno aumentare l’assunzione di questo minerale oltre che indagare sui motivi per cui esso è carente.

  • La digestione difficoltosa influenza l’assorbimento delle sostanze che ci servono, incluse le proteine, per cui è fondamentale riuscire a digerirle bene per poi poterle assorbire al meglio. Cerca di seguire alcuni buoni consigliomocisteina bassa come per esempio cercare di masticare a lungo, ridurre lo stress e i fluidi assunti in eccesso durante i pasti per evitare di diluire troppo i succhi gastrici. Anche la carenza di acidità di stomaco va tenuta sotto controllo, così come la gastrite e il reflusso, eventualmente con gli integratori più idonei che il tuo professionista di fiducia saprà certamente consigliarti.

  • Alta richiesta di glutatione: l’eccesso di infiammazione, lo stress o i radicali liberi, richiedono valori più elevati di glutatione, che per essere prodotti necessitano di buoni livelli di omocisteina. Cerca quindi di ridurre lo stress, dormire di più, ridurre l’infiammazione e l’esposizione ai prodotti chimici. Potresti anche assumere un integratore di glutatione, ma solo in determinate circostanze e sotto il controllo.

  • Supplementazione eccessiva alla metilazione, processo fondamentale per l’organismo: se non è necessaria, può rendere l’omocisteina bassa anche a livelli preoccupanti. Consulta il tuo dottore per verificare la possibilità di assumere integratori differenti.

Referenze:

  • Heilman K. Elevated Plasma Adiponectin and Decreased Plasma Homocysteine and Asymmetric Dimethylarginine in Children with Type 1 Diabetes. Scand J Clin Lab Invest. 2009;69(1):85-91

  • Cullen CE. Hypohomocystenemia: A Potentially Treatable Cause of Peripheral Neuropathology? Phys Med Rehabil Clin N Am. 2012 Feb;23(1):59-65

  • Akgul A. Low Total Plasma Homocysteine Level in Relation to Malnutrition, Inflammation, and Outcome in Hemodialysis Patients. J Ren Nutr. 2008 Jul;18(4):338-46

  • Mcrae M. Betaine Supplementation Decreases Plasma Homocysteine in Healthy Adult Participants: A Meta Analysis. J Chiropr Med. 2013 Mar; 12(1): 20–25

  • Aisen PS. A Pilot Study of Vitamins to Lower Plasma Homocysteine Level in Alzheimer Disease. Am J Geriatr Psychiatry. 2003 Mar-Apr;11(2):246-9

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